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"La vita, nel mio paese, scorreva con la calma di un fiumiciattolo che si appresta a raggiungere la foce e sboccare, poi, in mare aperto. Pesci nuotanti in discesa verso l'estuario, pesci vaganti in salita, contro corrente, alla ricerca del letto giusto ove deporre le uova. Uomini, perciò, come pesci abituati a galleggiare, in una direzione o in un'altra, per dare un senso al loro nuotare, al loro spostarsi in acque terse o talvolta stagnanti. Diverse insenature, però, bloccavano il delimitato scorrere dell'acqua e quando la stessa si fermava, creando immobili pozzanghere, i pesci si stancavano di nuotare sempre nello stesso spazio e impazzivano o morivano, sfiancati dallo sforzo, nel tentativo estremo di trasportarsi in quelle acque e trovarne lo sbocco. Ogni pesce aveva un nome..."